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Lo Zen e l'arte…
di non farsi rubare la bicicletta
Don Chisciotte


antifurti
foto Franco Isman

L'altro giorno qualche lestofante ha rubato impunemente la bici al mio amico Sancio. L'aveva lasciata, incatenata, al parcheggio incustodito della stazione ferroviaria centrale della città, lato piazza Castello.
Ora, fermi tutti! Diffido chiunque dall'esternare la solita frase banale: ”Caro te, cosa ti aspettavi che capitasse in un parcheggio incustodito, per di più di stazione munito?”. Vi consiglio di trattenervi, fare un lungo respiro, liberare la mente, come io e Sancio abbiamo saputo fare, anche se un casino in realtà avremmo potuto inscenare.
Basta colpevolizzarsi e flagellarsi, è giunta l'ora di contrattaccare i lestofanti&malandrini, ma anche e soprattutto, come sempre, gli indifferenti&nullacredenti.
Questi ultimi sono i più pericolosi in quanto facendo finta di niente e non credendo in alcuna soluzione, contribuiscono a perpetuare tale insostenibile situazione.
Quindi su le maniche e diamoci da fare a trovare la soluzione ideale.
Un'idea io ce l'avrei. Dotare da subito, il parcheggio incriminato, di un custode, munito di garitta, estendendo il contratto o cos'altro c'è in ballo con i gestori del parcheggio coperto presente sul fronte della stazione.
Quindi, progettare con calma, ma non troppo, quel parcheggio coperto e custodito che i precedenti progettisti si sono dimenticati nel corso della ristrutturazione generale.
E già che ci siamo a questo punto, inseriamo anche l'altra dimenticanza, che già ho avuto modo di segnalare e cioè la possibilità per le bici di attraversare agevolmente il sottopasso della stazione o di giungere ai binari. Perché prima o poi, quando la nostra provincialetta deciderà di diventare grande, magari si riuscirà a salire sul treno anche con la bicicletta.
Si è vero per quel tempo, nel nord Europa, viaggeranno nell'etere, magari sulle navicelle ad idrogeno, vabbè…non si può pretendere di avere tutto, per chi come noi vive nel nord più a sud d'Europa.
Ah, mi raccomando, anche se le biciclette qua a Monza spariscono quasi fossero caramelle, il tutto è da fare senza urla e isterismi, emergenze o cataclismi, che tanto vanno di moda; ma piuttosto con decisione e passione, sentimento e risoluzione e un po' più di attenzione.
Ora tocca a voi cari amministratori. Attenzione però, perché il prossimo furto di biciclette alla stazione, avrà due colpevoli, il ladro malfattore e l'amministratore inadempiente.
Che nessuno più dica: non si può fare niente!

Don Chisciotte

P.S. quando il venditore di biciclette, con il sorriso sulle labbra, ci offre in regalo il solito catenaccio con corda in acciaio del diametro di un dito mignolo, rispondiamo gentilmente “no grazie”. Difatti quell'oggetto non serve a niente. E se proprio non riusciamo a farcelo regalare, aggiungiamo alla spesa quindici euro e ci portiamo a casa il catenaccio più spesso e più serio in modo che se il furto non abbiamo del tutto scongiurato, la sua probabilità almeno abbiamo abbassato.


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  19 gennaio 2008